Questo workshop s’inquadra in una ricerca che procede da molti anni sull’esperienza della modernità in India, presentata alla XXI Triennale di Milano 2016 in una mostra dei materiali originali e in un libro: Warm Modernity. Il ciclo di laboratorio approfondisce lo studio di riabilitazione dei quartieri sorti nei primi anni cinquanta per adeguarli agli standard d’oggi. Al tempo della migrazione degli ebrei tedeschi per le persecuzioni di Hitler, mondo dell’architettura moderna e dei suoi modelli urbani, le new towns e le citta lineari , a partire dai territori delle colonie europee che si liberavano dalla sudditanza. Il caso studio della ricerca e del corso è appunto l’India, la teorizzazione di Koenigsberger la città di Bhubaneshwar, nella comparazione con la città di Chandigarh nelle due versioni: quella di Mayer, e quella di Le Corbusier che in realtà egemonizza un più vasto team. La rilevanza della ricerca sta nel fatto che si riguarda un tema primario della modernità: il modello lineare delle new town nella versione tedesca che va oltre l’esperienza funzionalista, per accogliere le esigenze di una popolazione povera e sfollata cui si deve nel contempo dare dimora ed insegnare i rudimenti della produzione industriale emancipandola dall’agricoltura esercitata nei paesi d’origine e non più praticabile nei luoghi d’immigrazione.
Non si tratta di una ricerca storica e/o teorica, benché occorra apprendere un fatto storico con la relativa teoria. Ma di operare una riabilitazione di parti obsolete della città, per adeguarle ad una migliore qualità della vita. Si tratta di essere in sintonia con gli obbiettivi originari, di sondare i procedimenti di riabilitazione moderna per migliorare la qualità della vita e di tradurre il tutto in un concept di progetto. Poiché l’esperienza si ripete da qualche anno, l’analisi dello stato di fatto è sufficientemente approfondita da consentire di approfondire un’idea di qualità della vita odierna e concentrarsi sui lineamenti di un concept più o meno orientato al disegno urbano.