Marta Burrai
L’unità è composta da due elementi: non una vera e propria scissione, ma una simultanea presenza degli opposti. Una continua spinta alla separazione, uno stato di intrinseca duplicità contenuto nell’unicità dell’opera d’arte.
Esistono modalità diverse di relazione tra le coppie di elementi, contraddizioni interne all’ unico esplicitate con dispositivi differenti.
La tesi indaga queste modalità, sviluppando esempi scelti del mondo dell’arte, figurativa e non, e dell’architettura.
Luca Napolitano
La condition postmoderne tratteggiata da J. F. Lyotard nel 1979 definisce la messa in crisi delle certezze del pensiero moderno, della politica del continuum e delle grandi narrazioni metafisiche (illuminismo, marxismo, idealismo), substrato ideologico sociale degli ultimi tre secoli, presupposto delle utopie avanguardiste di inizio novecento.
Le prime destabilizzanti ripercussioni del nuovo scenario sociale in architettura furono immediate.
Giovanni Pernazza
L’indagine intorno al tema del cubo in architettura conduce alla necessità di comprendere le modalità con cui nascono i linguaggi partendo dalle loro radici più remote.
Talvolta il cubo è un totem, un carattere particolarmente “pregiato” dell’alfabeto delle forme della composizione: partecipa alla costruzione di una sintesi che esprime un linguaggio; concorre alla creazione di simboli comuni e simboli occulti; diventa plinto, basamento e dado.
ARCHITETTURA – PESO – FORZA PESO
Alessandra Tenchini
In primo luogo dobbiamo muovere dall’assunto che il peso non è una proprietà intrinseca di un corpo la quale è peculiare ed esclusiva
dello stesso, bensì il peso è un “altro da sé”.
A ben vedere sarebbe opportuno riferirsi ad esso con la dicitura “forza peso” in quanto non parliamo di un’entità finita o di una
sostanza definibile ma, piuttosto, di una forza di attrazione generata da un corpo più grande (il nostro pianeta) su tutti i corpi/oggetti
che insistono sulla sua superficie.
Riccardo Trombetta
Nell’immaginario collettivo l’Uomo è il grande costruttore sulla Terra. In realtà, uno sguardo a Google Earth,
ci permette di vedere come le uniche costruzioni visibili dal satellite siano le barriere coralline, ed esse risultano
impressionanti se si pensa che a realizzarle siano stati microrganismi quali i coralli. Un’ altra considerazione si può fare sulle termiti,
che con corpi che misurano meno di due millimetri costruiscono torri alte sei metri che se rapportate a scala umana sarebbero edifici alti almeno 4 chilometri.
I progetti architettonici delle termiti con le loro torri, pozzi, condotti di ventilazione, nursery, percorsi per il trasporto del cibo e la complessa camera
che ospita il re e la regina, richiedono grande sforzo e il sofisticato sistema di ventilazione permette di mantenere la temperatura costante all’interno del nido,
malgrado le escursioni termiche esterne.
Pietro Zampetti
L’architettura è un linguaggio. Comunica il proprio valore attraverso la scelta, da parte
dell’architetto, di precise soluzioni progettuali, segni interpretabili dai fruitori. L’unico insieme di
segni stabilmente codificato dalla cultura architettonica occidentale è quello classico, il latino
dell’architettura. Tuttavia ogni architetto consapevole progetta il proprio linguaggio, stabilendo una
dialettica fra la libertà individuale e la regola generalmente accettata.
La rielaborazione degli ordini architettonici è operata da Michelangelo Buonarroti grazie alla
propria sensibilità scultorea, che gli permette di interpretare plasticamente l’architettura. Nella
facciata della porta Pia, il suo penultimo progetto architettonico del 1561, trovano posto insieme ad
elementi classici, alterati nelle proporzioni e nei rapporti reciproci, parole di nuovo conio, tratte dal
linguaggio dell’arredo liturgico e dei paramenti sacri.