I Il mondo del design e della progettazione degli oggetti di arredo ci offre sempre più proposte nuove basate sull’uso di forme tratte dalle tecnologie digitali, elaborate attraverso le attuali tecnologie del CAD (Computer aided design) bidimensionale e tridimensionale. Le molteplici spinte propulsive fornite dalla innovazione a livello digitale nelle varie fasi della progettazione dell’arredo, dalla nascita dell’idea fino alla sua definizione formale ed elaborazione grafica, ci indirizzano verso un mondo inconsueto e mutevole fatto di forme, colori, textures, materiche composizioni che si caratterizzano per una particolare innovatività. Che si tratti delle textures di Karim  Rashid, nei tessuti delle poltrone Blobola e Blobina, delle fluide forme delle sedute e degli arredi di Zaha Hadid, con i suoi studi su strutture digitali parametriche bi e tri-dimensionali, delle sedute di Philippe Starck, o di Ron Arad che si incurvano e deformano in superfici variabili, o delle sedute di Brodie Neill e di Yves Behar , cangianti volumi che si incrociano, fino ai nastri intrecciati che compongono arredi come la seduta And per Cappellini di Fabio Novembre, il CAD 2D e soprattutto 3D appare fonte di nuova elaborazione formale, di studio e conoscenza di una poetica basata su una geometria topologica, che rifugge dalle tradizionali figure della geometria euclidea, quadrato, cerchio, rettangolo, linea retta, angolo retto, per sperimentare immagini tridimensionali di grande valenza espressiva, dai paraboloidi agli iperboloidi, alle forme più sinuose ed avvolgenti. Questa tendenza, già presente nelle precedenti figure del design Internazionale come Alvar Aalto ed Arne Jacobsen, nelle loro ondulate ed organiche realizzazioni e più recentemente Eero Aarnio nelle sue forme curve, trova nel digitale la più congeniale delle forme di espressione ed elaborazione formale. In particolare appare interessante la serie di arredi di Zaha Hadid Z-scape furniture del 2000. Negli arredi di Zaha Hadid complesse forme dinamiche fluide si
combinano creando incavi e sporgenze e disegnando nello stesso tempo elementi ergonomici. Nel centrotavola modulare Niche disegnato per Alessi nel 2009 in particolare, appare la complessità dell’accostamento dei vari pezzi, frammentato insieme che si deforma e diviene liquido elemento della contemporaneità. Allo stesso modo in cui nella seduta Oxford del 1962 e nella poltrona Egg del 1958 di Arne Jacobsen, si realizzano forme arcuate e sinuose, deformate e tondeggianti riferite ad un mondo di forme naturali ed organiche, e nella poltrona di Eero Aarnio Pastil del 1967 e più recentemente nel tavolo Parabel del 1994, si estrinsecano nei colori più vivi e nelle forme più morbide le nuove tecnologie; nella chaise longue di Ron Harad After springl before summer del 1992 si concretizza una forma innovativa insolita e complessa. Il digitale appare perciò fonte di nuove
forme, deformazione, plastica modellazione, rivisitazione, reinvenzione complessa e mutevole del mondo iconico contemporaneo.


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