Studio del contesto urbano.

Il progetto si sviluppa come sfida e critica a ciò che sta accadendo allo stadio Mestalla di Valencia: il club calcistico proprietario dell’immobile ha varato un’operazione immobiliare che prevede l’abbattimento dello stadio e la sostituzione con torri per residenze, servizi, uffici, hotel, centro commerciale. Il lavoro svolto ha tentato di dare una risposta più attenta alla straordinarietà del manufatto preesistente, inteso come edificio evocativo e rilevante all’interno delle connessioni cittadine. Mantenendo le volumetrie previste dall’operazione, il progetto mira a riqualificare il senso archetipico dello stadio, collegandolo con le infrastrutture a livello territoriale e fornendo nuovi spazi pubblici, nuove piazze, con un richiamo diretto alle piazze del centro storico della città.

01_Inquadramento - Marani Federico

Il Metro.

Il progetto parte con uno studio della città svolto secondo due modalità: la ricerca storico-cartografica e la produzione di un town scape urbano per la città.02_Tavola analisi urbana - Marani Federico

La ricerca cartografica ha avuto come obiettivo il di-svelamento di una misura sottesa all’espansione del tessuto urbano. Lo studio delle soglie storiche ha permesso infatti di trovare tre misure ricorrenti nella trama della città di Valencia che sono state usate come costanti nei secoli di crescita della città. Questa operazione in termini di progettualità ha permesso di capire il rapporto di scala intercorrente tra lo stadio, il suo intorno e il centro storico della città. Si è potuto quindi stabilire un parallelo tra lo stadio e lo spazio circostante rispetto alla cattedrale e il sistema di piazze ad essa adiacente. La cartografia ha quindi permesso di dare una misura all’impronta, ground mark, del nuovo edifico, in piena consonanza con le misure della città. Un’impronta che parla direttamente con il suolo e con i segni lasciati nel tessuto urbano.

 

03_Town scape, Marani Federico

 

04_Town scape  - Marani Federico

05_Town scape - Marani Federico

Il Corpo.

Si è quindi passati allo studio della percezione corporea degli spazi caratterizzanti la città storica. Attraverso uno studio di town scape, tramite disegni a mano libera e foto, si è svolta un’analisi della concatenazione spaziale che parte dal sistema di piazze attorno la cattedrale fino ai quartieri di più recente sviluppo dove si trova lo stadio. Subito è stato chiaro che il nuovo edificio dovesse dialogare spazialmente con queste piazze e mantenere una continuità. Lo sforzo è stato quello di usare quelle proporzioni e quelle dimensioni percepite visivamente e corporalmente dall’uomo/abitante per definire gli spazi nel nuovo progetto.

06_Schemi compositivi - Marani Federico

07_Piante di tutti i livelli - Marani Federico

08_Sezioni - Marani Federico

Le Piazze.

L’intervento si potrebbe definire un Epicentro Urbano Ibrido. Con l’utilizzo della misure della città, con il collegamento alla metropolitana e alla stazione ferroviaria sotterranea, il progetto necessita di quella caratteristica che connota l’ibrido per poter funzionare a pieno regime. La sezione trasversale spiega come le piazze attorno allo stadio diventino il cuore del rapporto tra nuovo edificio e stadio, il tutto concepito in un unico percorso dai livelli sotterranei delle stazioni del ferro fino all’interno dello stadio. L’edifico dialoga inevitabilmente con lo stadio anche nelle dimensioni. Il livello di bigness che connota il progetto è la scala che meglio permette il raggiungimento dell’obiettivo: collegare il sottosuolo, quello dei segni e dell’infrastruttura, il suolo, quello del pedone, con un nuovo punto di vista sullo stadio. La nuova prospettiva, necessaria per rimettere lo stadio all’interno delle dinamiche contemporanee, è quella di un punto di vista da sopra lo stadio verso lo stadio. Sempre nella sezione trasversale ecco che si vedono degli spazi che si affacciano sullo stadio: sono le residenze speciali sopra le quali trova posto un giardino pensile. Da questo giardino pensile sarà possibile vedere il mare e la città intera; dalle residenze speciali si potrà guardare direttamente ciò che avviene dentro lo stadio.

09_Esploso assonometrico, schema della struttura spaziale - Marani Federico

 

La vera chiave per garantire il successo di questa operazione è quindi riuscire a portare la città in cima al nuovo edificio: ecco che nasce un percorso interno che scava l’edificio, come un grotto, come la Grotta Paolina, come l’ambasciata d’Olanda a Berlino, che concatena degli spazi in una sequenza che richiama quella che si vive attorno alla cattedrale, e crea un continuum di spazio pubblico a disposizione della città. Sono queste le caratteristiche della mega-forma, così come la definisce Kennet Frampton; ed ecco che si definisce l’horizontal skycraper per come lo definisce lo stesso Frampton. Ma questo morfo-tipo non è sufficiente a permettere il completamento dell’operazione. L’epicentro urbano ibrido deve riuscire a legare la stecca con la piastra: un horizontal skycraper che si unisce con un mat building. Il progetto compie dunque una fondamentale nuova ibridazione tra due morfo-tipi e porta con sé una necessaria ibridazione delle funzioni, in una concezione già consolidata di ibrido per come la definisce Fenton.

 

Il lavoro di tesi si inserisce in una tradizione di architettura critica che cerca di trasgredire la stessa natura di architettura e lo fa tentando una nuova ibridazione tipologica e morfologica. Sebbene contenga un forte livello critico, il lavoro punta a qualcosa che sa di antico: il concetto di archetipo. Ciò che si tenta di fare è rivisitare il senso archetipico dello stadio, che è poi quello del teatro e della piazza ancora prima: offrire un posto da cui guardare, osservare. Ecco quindi che lo stadio torna al centro dell’attenzione, torna al centro della piazza in un’operazione che capovolge il senso dello stadio in sé. Lo stadio rischia di essere abbattuto perché nel mondo della comunicazione perde sempre più valore. Ecco che per riaffermare la sua importanza dentro la città e come fatto urbano, gli va data una nuova prospettiva, un nuovo punto di vista, che è quello che questo progetto si pone come obiettivo.


10_Viste prospettiche - Marani Federico

11_Viste prospettiche - Marani Federico12_Viste prospettiche - Marani Federico

13_Il modello - Marani Federico

14_copertina - Marani Federico


Save pagePDF pageEmail pagePrint page
SE HAI APPREZZATO QUESTO ARTICOLO CONDIVIDILO CON LA TUA RETE DI CONTATTI