Alcuni aspetti caratterizzanti il comprensorio termale dei Colli Euganei sono: l’essere localizzati in una posizione facile da raggiungere e permettere di visitare importanti città quali: Padova, Venezia, Vicenza e Verona in breve tempo grazie all’ottimo collegamento stradale e ferroviario. Una meta ambita nel passato da turisti provenienti soprattutto dalla Germania, Austria e Francia, si trova ora, con la crisi economica, a reinventare la propria offerta ricettiva e turistica in funzione degli standard di benessere richiesti dai nuovi flussi proveniente dalla Russia e dalla Cina. L’analisi di progetto è stata svolta focalizzando l’interesse verso i due poli attrattori più rilevanti: Abano Terme e Montegrotto Terme.
Entrambe di formazione romana, con una storia legata al termalismo internazionale, si trovano oggi davanti ad un bivio che le costringe a ripensare e a riflettere a proposito delle scelte fatte in ambito urbanistico ed architettonico nel passato. Si è scelto di sviluppare nuove proposte progettuali in collaborazione con le amministrazioni, capaci di contrastare la graduale caduta dell’offerta ricettiva locale. Ciò che le distingue dalle altre mete turistiche presenti in Veneto è che le terme sono state il motore della formazione urbana stessa. Sin dai romani la città si è formata in prossimità delle fonti termali e questa caratteristica si è consolidata nel tempo. Entrambe le città sono fortemente caratterizzate dalla presenza di strutture ricettive che si configurano come “isole”, infatti l’edificio alberghiero si insedia all’interno di un lotto di grandi dimensioni che comprende parcheggi, parco e attrezzature termali, nonché sportive. Il più delle volte l’edificio principale si tiene arretrato dal filo stradale, negando qualunque rapporto, tranne quello visivo, con lo spazio esterno pubblico e collettivo. L’albergo “isola”, organizza unitariamente e singolarmente l’intero periodo di cura e di permanenza dell’ospite.

L’immagine urbana che domina queste due città termali è quella di un “collage” di pezzi, uno spazio de-strutturato e poco leggibile entro il quale sono gli stessi alberghi “isola” a definire la propria riconoscibilità. In altri termini lo sviluppo di questo modello termale ha un significato preciso nella costruzione degli stessi caratteri urbani sinteticamente riconducibili ad una forte omogeneità dello spazio, alla mancanza di elementi fortemente strutturanti, alla costituzione di una città alberghiera separata da quella residenziale.

Rappresentazioni schematiche: spazio aperto intercluso| spazio aperto in prossimità di altri spazi | spazio aperto ai bordi della strada| spazio aperto in relazione a luoghi peculiari della città

Rappresentazioni schematiche: Spazio aperto intercluso| Spazio aperto in prossimità di altri spazi | Spazio aperto ai bordi della strada| Spazio aperto in relazione a luoghi peculiari della città

Questo modello termale influisce anche nella definizione di una politica di governo urbanistico della città e del territorio, portando all’attuale difficoltà di costruire una politica complessiva capace di rispondere alle esigenze dei due centri termali. Rispetto ad altre città termali quali Salsomaggiore o Montecatini, dove i caratteri dei diversi tipi di spazi ad uso termale, sono riconoscibili in una sequenza di luoghi e il loro relazionarsi con la struttura urbana è determinato da caratteristiche conformità quali gli stabilimenti termali e gli alberghi, qui sono gli alberghi stessi a definire le reciproche differenze entro una sostanziale omogeneità di spazi aperti.

Differente tra le due città termali è il rapporto tra le aree alberghiere e quelle residenziali. Ad Abano Terme l’area degli alberghi è separata da quella residenziale e la crescita stessa dei singoli alberghi ha portato alla progressiva espulsione della residenza, la città residenziale e quella alberghiera si presentano separate, nonostante la maggior parte dei servizi alla residenza si trovi comunque all’interno dell’area degli alberghi. A Montegrotto Terme, viceversa il rapporto tra alberghi e la residenza è differente, infatti, qui i lotti alberghieri si alternano ad isolati e parti residenziali o ad aree non ancora edificate. In entrambe le città in conclusione, è avvenuta una “crescita per pezzi” costituiti dagli alberghi “isola” che ha fatto sì che i luoghi della centralità pubblici e collettivi siano specialmente alcuni percorsi, o meglio alcune strade sulle quali insistono i lotti alberghieri. A Montegrotto Terme la presenza di alcuni spazi aperti pubblici ad uso collettivo e la permanenza di alcune aree ancora coltivate fanno sì che l’immagine urbana complessiva risulti molto differente. Lo schema descritto è stato studiato a stretto contatto con gli stakeholder interessati ed i cittadini, durante incontri e dibattiti collettivi svolti, di volta in volta, in aree diverse da recuperare in entrambi i comuni. Una delle maggiori problematiche riguardanti il comprensorio termale euganeo nella sua totalità e i due comuni in esame in particolare, è quella relativa all’impossibilità nell’attuale organismo normativo di poter agire sulle strutture ricettive inattive e poter così ipotizzare interventi architettonici capaci di nuova competitività.

A seguito dell’analisi, il progetto elaborato è caratterizzato dal presupposto di voler coinvolgere nella formazione del piano di assetto del territorio, grazie all’attivazione di processi di partecipazione, attori non solitamente coinvolti. Infatti una delle falle di questa concezione di termalismo sta nell’essere stata concepita per fruitori stranieri o extra comunali, ad ora vi è la necessità di coinvolgere e/o pensare le risorse anche e soprattutto in funzione dei cittadini, che vivono il territorio e che spesso sono esclusi dalle procedure di progettazione. Il coinvolgimento dei cittadini mediante la partecipazione a tavoli di coprogettazione e ridisegno collettivo del territorio, con l’ausilio di mediatori capaci di agevolare il dialogo tra i tecnici, i residenti e le associazioni, ha prodotto una coscienza diversa all’amministrazione, in funzione delle scelte da intraprendere e sulle problematiche da affrontare.
La socializzazione di questi momenti ha portato ad una più forte condivisione dello strumento urbanistico. È stato inoltre sottolineato quanto sia fondamentale il coinvolgimento degli imprenditori locali, i quali oltre ad essere cittadini, posseggono aziende produttive e influenzano il territorio sia dal punto di vista economico che demografico. È fondamentale dare la possibilità all’imprenditore di conoscere le altre figure che vivono e creano il territorio, condividendo i problemi e trovando le soluzioni più adeguate del caso. Vi è inoltre l’attuale necessità di prevedere “innovazione” che mira a scomporre e ricomporre un processo. A tal fine il progetto presentato alle due amministrazioni prevede, almeno nella parte di formazione del piano, il coinvolgimento degli enti di ricerca che possono portare idee nuove, nuovi modi di pensare e di sviluppare il territorio come l’utilizzo temporaneo delle strutture ricettive inattive mediante il coinvolgimento delle associazioni e l’organizzazione di eventi culturali di richiamo.

 

Tavola di progettazione partecipata riassuntiva delle proposte progettuali

Tavola di progettazione partecipata riassuntiva delle proposte progettuali


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