Se prima si sono considerati in generale l’andamento e i risultati delle cosiddette abilitazioni, è utile aggiungere altre osservazioni sul settore della «progettazione architettonica» (08/D1). Cinque commissari sono stati chiamati a giudicare 549 candidati di «seconda fascia» (associati) e 180 di «prima fascia» (ordinari): dunque 729, e con essi un numero esorbitante di pubblicazioni e di progetti. La scelta della commissione è stata di abilitare una percentuale bassissima di candidati (per la seconda fascia 112 su 549, e dunque il 20,40%; per la prima fascia, 37 su 180, e dunque il 20,55%). Significa che il loro livello doveva essere eccezionalmente basso, ben più che in altri settori disciplinari e ben più della media nazionale. I medaglioni che ciascun commissario ha redatto per ogni candidato, pubblici perché in rete, sono spesso oscuri o grossolani, in lingua incerta, in alcuni casi al limite della diffamazione. Rivelano scarsa conoscenza del lavoro dei candidati e contengono sviste ed errori. Non si basano sulle procedure previste e non applicano i criteri stabiliti dalle norme, anche perché difficili da rispettare[1]. I pochi abilitati sono messi in condizione di vincere più facilmente i concorsi, e questa è una prima osservazione. Ma ve n’è un’altra che ha rilievo ancora più grande. V’è stato accanimento rispetto a una situazione delle scuole di architettura già difficile, perché in esse (s’è visto) è particolarmente bassa la percentuale di docenti di ruolo rispetto al numero di professori a contratto e rispetto al numero di studenti. Si è voluto scordare questo quadro e tra i commissari non v’è stata alcuna consapevolezza degli effetti delle proprie scelte: il sentimento dell’arbitrio e dell’ingiustizia indebolisce un senso d’appartenenza già incerto e porta molti esclusi ad appartarsi o ad abbandonare la scuola.

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Sulle abilitazioni nei principali settori che interessano le scuole di architettura.

Confronto tra i risultati percentuali

                                                                                              Abilitati della I fascia       Abilitati della II fascia

Design e progettazione                                                           44,67%                       41,16%

tecnologica dell’architettura (08/C1)

Progettazione architettonica (08/D1)                                20,55%                       20,40%

Disegno (08/E1)                                                                     41,93%                       38,75%

Restauro e storia dell’architettura (08/E2)                     32,84%                       24,62%

Pianificazione e progettazione                                           50,86%                       54,49%

urbanistica e territoriale (08/F1)

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[1] Le procedure e i criterio cui attenersi nelle «abilitazioni», sono indicate nel Decreto Ministeriale (già citato alla nota 23) del 7 giugno 2012, n. 76, «Regolamento recante criteri e parametri per la valutazione dei candidati…», e in particolare nell’allegato che concerne il settore disciplinare della progettazione: «Allegato B. Indicatori di attività scientifica non bibliometrici…». In tale allegato ai punti 3 e 4 è scritto quanto segue:

«[…] 3. Gli indicatori di attività scientifica non bibliometrici da utilizzare nelle procedure di abilitazione a professore di prima e seconda fascia sono i seguenti:

a) il numero di libri nonché il numero di articoli su rivista e di capitoli su libro dotati di ISBN pubblicati nei dieci anni consecutivi precedenti la data di pubblicazione del decreto di cui all’articolo 3, comma 1, del Regolamento. Per questi indicatori la normalizzazione per l’età accademica interviene soltanto nel caso in cui questa sia inferiore a dieci anni;

b) il numero di articoli su riviste appartenenti alla classe A di cui al numero 2, pubblicati nei dieci anni consecutivi precedenti la data di pubblicazione del decreto di cui all’articolo 3, comma 1, del Regolamento, normalizzato per l’età accademica.

4. Le modalità di utilizzo degli indicatori di cui al numero 3 sono le seguenti:

a) per ciascuno degli indicatori si calcola la mediana della distribuzione distintamente per i professori di prima e di seconda fascia di ogni settore concorsuale, o, nel caso di distribuzioni multimodali, di ogni settore scientifico-disciplinare o sottoinsieme omogeneo dello stesso;

b) ottengono una valutazione positiva dell’importanza e dell’impatto della produzione scientifica complessiva i candidati all’abilitazione i cui indicatori sono superiori alla mediana in almeno uno degli indicatori di cui alle lettere a) e b) del numero 3».

Dai medaglioni redatti dalla Commissione del settore disciplinare 08/D1 non risulta che sia stata portata attenzione a nessuno degli «indicatori», a nessuna delle «mediane», a nessuno dei criteri di «normalizzazione» basati sull’età accademica.